Locandina ministeriale per promuovere l'utilizzo di sale iodato. (clicca sull'immagine per ingrandire)
Locandina ministeriale per promuovere l'utilizzo di sale iodato. (clicca sull'immagine per ingrandire)

La tiroide garantisce una corretta sintesi ormonale se può disporre di adeguate quantità di iodio, un oligoelemento essenziale, presente nell’organismo in piccole quantità e soggetto a perdite quotidiane attraverso l’urina o il sudore. Per questa ragione è molto importante assumerne attraverso l’alimentazione la giusta quantità, e agevolare così il funzionamento della ghiandola tiroidea.

La grave carenza di iodio è nel mondo una importante  causa di disfunzioni tiroidee, e siccome  si evidenzia che la popolazione italiana si caratterizza globalmente per un bilancio iodico tendenzialmente insufficiente, nel 2005 è stata approvata una Legge sulla Iodioprofilassi, che  prevede l’avvio di programmi di prevenzione, basati sull’impiego di sale iodato.  Si tratta di sale fortificato con iodio, facilmente reperibile in tutti i punti di  vendita, il cui impiego non presenta sostanziali controindicazioni. Il consumo  di sale iodato assicura l’introduzione giornaliera di una dose fisiologica di iodio  ed equivalente al contenuto di iodio in 150-200 grammi di pesce di mare. Lo iodio serve alla tiroide per sintetizzare gli ormoni tiroidei. L’utilizzo routinario del sale iodato per cucinare soddisfa il fabbisogno quotidiano di iodio (è sufficiente inserire nella normale alimentazione adeguate quantità di sale iodato, non superiori a 3-5 g al giorno, da impiegare “crudo” perché  il calore tende infatti a distruggere lo iodio, perciò utilizzare il sale iodato nell’acqua di cottura della pasta non ha nessuna utilità.

Quindi: poco sale… ma iodato!